È il 25 maggio 2022 e la Roma ha appena vinto la prima edizione della Conference League, riportando un trofeo internazionale in Italia dopo la bellezza di 12 anni. Possiamo dire che sono stati anni complicati per il nostro calcio, sia a livello di club che di nazionale. In questi anni, soprattutto la Juventus aveva provato ad affermarsi anche fuori dai nostri confini, ma senza raggiungere l’attesa vittoria in Champions, mentre la Nazionale, reduce da due mancate qualificazioni ai mondiali, aveva realizzato una grande impresa vincendo l’Europeo nel 2021.
La nascita di una terza coppa europea
Già nel 2015 la Uefa aveva dichiarato di voler reintrodurre una terza competizione per dare la possibilità alle federazioni di livello più basso in termini di ranking, di partecipare ad un torneo che potesse garantire visibilità e sviluppo del movimento calcistico. Dopo l’abolizione della Coppa delle Coppe, probabilmente, si era venuto a creare il bisogno di allargare la base di partecipazione ad un torneo internazionale e la complessiva visibilità che esso genera in termini di coinvolgimento dei fan, di interesse per il calcio e di capacità di generare ricavi per i club. Il 2 dicembre 2018 veniva annunciata l’introduzione di questa competizione, di cui inizialmente si ipotizzava il nome di “Europa League 2”, per il triennio 2021-2024. Il nome ufficiale fu annunciato nel settembre 2019. Le squadre partecipanti alla UEFA Europa Conference League sono generalmente appartenenti a federazioni di livello secondario e nella fase finale della competizione – quindi dopo la fase a gironi – si aggiungono le squadre terze classificate nei gironi di Europa League, che come avviene per la stessa Europa League con le squadre che scendono dalla Champions, anche in questo caso, apportano qualità ed innalzano il livello del torneo.
Quanto vale veramente la Conference?
Dopo la vittoria della Roma c’è stato parecchio trambusto nel cercare di dare una dimensione “reale” a questo risultato. Molti lo sminuivano, altri lo esaltavano, ma per uno come me non sarebbe stato sufficiente affidarmi alle opinioni di qualcun altro, avrei dovuto indagare per avere le idee più chiare. È proprio per questo che ho deciso di iniziare a ragionare su un metodo che permettesse di misurare con oggettività la difficoltà di una competizione UEFA. Una volta trovato un metodo solido da un punto di vista analitico, ho iniziato a raccogliere i dati, dapprima relativi alla Conference League e poi, a confrontarli con i dati delle altre vittorie italiane nelle competizioni UEFA. Sono arrivato a fare qualcosa che non aveva mai fatto nessuno in precedenza, ossia definire una sorta di classifica all time di tutte le vittorie italiane in Europa.
Se vuoi saperne di più, puoi farlo leggendo il mio libro “The Italian Goal”, disponibile cliccando qui.
PS. immagine realizzata con Intelligenza Artificiale